MAROCCO – SAHARA: DAI DINOSAURI ALLE KASBAH

Chiesa di S. Agostino – Pinerolo (TO)

29/11/08 17.00-28/06/09 18.00

Con Mike Singleton

Il 22 NOVEMBRE 2008 il Prof. Mike Singleton, antropologo illustre dell’Università di Lovanio, Belgio, terrà una conferenza presso il Museo di Pinerolo (Atrio Museo Via Brignone 9, h. 17) ed all’Università di Torino (Istituto di Antropologia, il 19 ed il 20 pv, h. 10) sul tema “Popoli nomadi d’Africa”.

La conferenza è nell’ambito della Mostra Internazionale
MAROCCO – SAHARA: Dai dinosauri alle kasbah

PARCO NAZIONALE DI JBEL SARHRO - MAROCCO
Natura e cultura tra Atlante e Sahara

Inaugurazione Sabato 29 Novembre 2008, ore 17

Dal 30 Novembre 2008 al 28 Giugno 2009
Orari: Sabato 15 – 18 / Domenica 10,30 – 12.30 e 15 – 18
Visite guidate per Scuole e Gruppi:
tutti i giorni, su prenotazione

L'Italia pone una particolare attenzione alle collaborazioni internazionali in campo culturale. In tale contesto l'attività delle missioni scientifiche all'estero - in particolare nei paesi dell'area mediterranea - riveste una grande importanza, oltre che per il valore intrinseco, anche quale essenziale strumento di dialogo interculturale.

Una testimonianza dell'eccellente livello di collaborazione scientifico-culturale tra Italia e Marocco, come sottolineano le Autorità Centrali italiane e marocchine, è rappresentata dall'attività svolta tra il 2002 e il 2008 dal CeSMAP - Centro Studi e Museo d'Arte Preistorica di Pinerolo il quale, in collaborazione con l'INSAP - Institut National des Sciences de l'Archéologie et du Patrimoine di Rabat, Missioni che hanno portato all’elaborazione del Progetto del Parco Nazionale di Jbel Sarhro, territorio di grande interesse scientifico per lo studio della natura, dell’antropizzazione e dell’archeologia africana.Tale collaborazione tra il CesMAP e l'INSAP, oltre che per i risultati scientifici conseguiti, si è dimostrata assai proficua sotto il profilo dello scambio di dati e di esperienze, contribuendo in maniera importante all'ulteriore sviluppo dei già ottimi rapporti tra Italia e Marocco.
La preparazione e le esperienze specifiche del CeSMAP e degli studiosi partecipanti ed il coinvolgimento di alcune tra le più importanti Università italiane e marocchine, nonché di enti ed istituzioni di prim'ordine, tra cui la Direzione del Parco Nazionale del Gran Paradiso, testimoniano l'eccellenza dei risultati raggiunti.

Una menzione particolare meritano l’Ambasciata d’Italia in Marocco e l'Istituto Italiano di Cultura di Rabat che hanno seguito sin dall'inizio le attività svolte e che hanno organizzato, presso la sede diplomatica italiana, nel 2003, un convegno sulle Missioni italo-marocchine in corso ed una mostra sui risultati all'epoca conseguiti.

La presente Mostra, che si organizza a Pinerolo e che proseguirà a Rabat, nell'illustrare i risultati finali raggiunti dalla missione pluriennale del CeSMAP, svoltasi anche con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Regione Piemonte, costituisce un prezioso strumento scientifico e di divulgazione e rappresenta la prova tangibile dell'eccellenza del lavoro svolto per la valorizzazione del patrimonio naturalistico e storico africano.

Il progettato Parco Nazionale di Jbel Sarhro, nel Sud – Est del Marocco, inserito tra la catena montuosa dell’Atlante ed il deserto del Sahara, in una zona arida a quote mediamente elevate, comprende la regione delimitata dalla strada nazionale Ouarzazate – Boumalene – Tinrhir – Errachidia – Boudnibe a Nord ed a Sud dalla strada nazionale Ouarzazate – Agdez – Mhamid. Occorre sottolineare che la zona è ben servita dall’aeroporto internazionale di Ouarzazate e da quello di Errachidia in quanto queste infrastrutture sono importanti per il futuro sviluppo del turismo culturale previsto nell’area del Parco.

L’area del Parco Nazionale di Jbel Sarhro è costituita da un elevato numero di differenti ambienti naturali cioè di ecosistemi.

Attraverso questa mostra si intende anche dar voce ad un discorso di valenza internazionale sulla conservazione degli ambienti naturali ed antropizzati, costruendo un percorso di conoscenza, quindi di rispetto e di valorizzazione nei confronti di un qualsiasi ecosistema, in Africa, in Europa o altrove, per capire che la protezione del patrimonio che abbiamo ereditato è nostro indiscutibile dovere nei confronti dei nostri figli e dei figli dei nostri figli.

Dal punto di vista morfo-strutturale il territorio del Parco di Jbel Sarhro si distingue in tre parti:
• la parte settentrionale è rappresentata dal lato meridionale dell’Alto Atlante;
• la parte centrale è costituita dall’altopiano bordato da una cornice di roccia vulcanica;
• la zona meridionale è caratterizzata da una struttura a canyon che permette di osservare imponenti strutture sedimentarie che si protendono poi verso il deserto del Sahara vero e proprio. E’ in queste terre che la Missione CeSMAP – INSAP ha scoperto importantissimi giacimenti fossiliferi di giganteschi dinosauri giurassici, sauropodi risalenti a 150 milioni di anni fa.

Il clima è di tipo sahariano - desertico, quindi molto arido e povero di precipitazioni.
La regione su cui insiste il Parco nazionale del Jbel Sarhro, presenta ricche geodiversità e biodiversità e numerosi micro ambienti; essa rappresenta l'interfaccia tra l'ecoregione mediterranea e quella sahariana, di cui fa parte il territorio che dal Jbel Sarhro va verso l'Hammada du Draa, il grande fiume del Marocco, e verso la frontiera con l'Algeria. Numerosi i corsi d'acqua lungo i quali si trovano anche le uniche aree agricole della regione e gli stessi centri urbani.
All’interno del Parco sono presenti anche importanti giacimenti minerari d’oro, d’argento, di piombo, di zinco, di manganese, di talco ed altri, sfruttati sin da tempi remoti, preistorici, romani ed islamici.

La temperatura durante il giorno può superare i 50 gradi all'ombra e l'aridità dell'aria permette al calore di disperdersi rapidamente durante la notte e, in conseguenza di ciò, la temperatura si abbassa causando forti escursioni termiche.
La desertificazione del Sahara è un fenomeno che risale ad alcune migliaia di anni fa. Ci sono molte testimonianze della presenza di gruppi di cacciatori e allevatori che un tempo, insieme a molti animali e vegetali, rendevano il Sahara brulicante di vita, ricco di acque e coperto di vegetazione. Ne sono testimonianza migliaia e migliaia di rappresentazioni rupestri che offrono un quadro vivido della vita preistorica nel Sahara.

In alcune zone del Sahara il processo di desertificazione è ancora oggi una realtà che interventi umani come allevamento intenso, agricoltura itinerante, deforestazione, rendono più rapido, richiedendo energiche quanto difficili azioni di lotta a questo incalzante fenomeno.
Le oasi, che costituiscono un vero e proprio sistema, sono gli unici punti del Sahara dove è possibile praticare attività agricole e creare insediamenti fissi che a volte arrivano ad ospitare migliaia di persone; sono anche delle stazioni importanti per gli spostamenti lungo le piste carovaniere che da millenni attraversano il deserto.

La coltivazione nelle oasi fornisce una discreta varietà di prodotti: ortaggi, legumi, cereali, mandorli, olivi, agrumi, fichi, melograni e soprattutto palme da datteri.

Con la geologia, la flora e la fauna endemica sono trattate nella mostra in quanto peculiari di quest’area e di insospettabile grande interesse.

L’antropizzazione, dagli innumerevoli tumuli preistorici, all’arte rupestre presente in migliaia di siti con le superfici istoriate, fino all’architettura tradizionale in terra battuta (adobe) caratterizzante la case dei villaggi e le kasbah fortificate, è un altro tratto caratteristico e di estremo interesse per questo territorio.

Lo studio multidisciplinare affrontato permette di apprezzare e valutare la ricchezza in termini di natura e di cultura di un lembo di Africa di misconosciuta sfolgorante bellezza.

La Mostra “Marocco – Sahara” intende rendere partecipe di questi eccezionali patrimoni il più largo pubblico, favorendo la scoperta e la conoscenza di terre antichissime e favolose.

Dopo l’edizione in Italia la Mostra sarà allestita in Marocco a Rabat.


Promotori: CeSMAP – Centro Studi e Museo d’Arte Preistorica, Museo Civico di Archeologia e Antropologia – Pinerolo, Italia, IFRAO Italian National Representative e UNESCO Liaison Office;
INSAP – Institut National des Sciences de l’Archéologie et du Patrimoine, Ministère de la Culture, Rabat, Maroc.
Patrocinatori: Presidenza del Consiglio dei Ministri; Ministero degli Esteri; Ministero Beni ed Attività Culturali; Ministero per l’Istruzione; Ministère de la Culture, Maroc - Soprintendenza Archeologica del Piemonte; Regione Piemonte; Provincia di Torino, Città di Pinerolo; Comunità Montane del Pinerolese; Italia Nostra del Pinerolese.
Mostra: ideata e realizzata dal CeSMAP col sostegno degli Enti e degli Studiosi collaboratori del Progetto Italo – Marocchino “Parco Nazionale di Jbel Sarhro”.
Direzione scientifica: Dario Seglie, Co-direttore della Missione (2002 – 2008) Direttore del CeSMAP e del Civico Museo di Archeologia e Antropologia di Pinerolo, con la collaborazione di Abdelkhalek Lemjidi, Co-directeur de la Mission, Université Hassan II de Mohammedia e di Naima Oulmakki, Chercheur à l’INSAP, Rabat.
Collaborazioni, documentazione, testi e fotografie: gli studiosi partecipanti alle Missioni sul campo 2002 – 2008 : Dario SEGLIE, CeSMAP; Abdelkhalek LEMJIDI, INSAP; Piero RICCHIARDI, CeSMAP; Naima OULMAKKI, INSAP; Richard WOLFF, CeSMAP; Rosalino SACCHI, Università di Torino; Cristiano DAL SASSO, Museo di Storia Naturale di Milano; Daniele SEGLIE, Università di Torino; Massimo DELFINO, Università di Firenze; Stefano DOGLIO, CeSMAP; Lahcen KABIRI, Université d’ Errachidia; Ahmed Skounti, INSAP; Michele OTTINO, Parco Nazionale del Gran Paradiso, Torino; Mauro CINQUETTI, CeSMAP; Davide RICCHIARDI, CeSMAP; Marco CINQUETTI, CeSMAP; Lorenzo DE COLA, CeSMAP; Nadine WOLFF, CeSMAP; Mustapha NAMI, INSAP; Mohamed SADKI, INSAP; Fatima AITMHAND, INSAP; Guido CRAVERO, RAI-TV; Maurizio MENICUCCI, RAI – TV. Hanno inoltre collaborato presso il CeSMAP: Daniela Madau e Paola Mighela, stagiste dell’Università di Torino; Valter Perlino; Mohand Ihmadi.
Edizione Italiana della Mostra
Arte Rupestre del Jbel Sarhro: Collezione Missione CeSMAP – INSAP.
Reperti: Collezioni Sahariane del CeSMAP.
Responsabile istituzionale: Piero Ricchiardi, Presidente del CeSMAP;
Coordinatore scientifico: Dario Seglie;
Organizzazione generale: Roberto Seglie; Massimo Raffo;
Museografia e Progettazione degli allestimenti: Tere Grindatto;
Layout dei pannelli: Daniele Seglie;
Allestimenti e Laboratorio: Remo Cardon, Franco Carminati, Adalberto Fiorillo, Giuseppe Irrera, Mario Martini, Mario Busatto.
Grafica e comunicazione, mediaplanning: Mario Fina, ADGROUP;
Traduzioni in francese: Richard Wolff, Nadine Wolff;
Sezione Didattica: Angela Falcone, Silvana Rolando, Franca Bertazzi e Collaboratori;
Stazione Internet e sistemi informatici: Giuseppe Brunod, Nicola Truculento;
Servizi giornalistici RAI-TV: Maurizio Menicucci, Torino;
Servizi museali: I.RI.S. – Istituto Ricerche Socioterritoriali, Pinerolo.

Informazioni: Tel. 0121 794382 - Fax. 0121 75547
e-mail: didatticacesmap@alice.it
Sito web: www.cesmap.it

*segnalato da Dario*

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