Imbolc è una festa celtica antichissima sulla quale non abbiamo molte informazioni. Sappiamo che si svolgeva tra l’1 e il 2 Febbraio, ma i suoi festeggiamenti duravano almeno una settimana.
Per il nostro calendario ci troviamo al principio del mese di Febbraio, il cui nome viene dal latino “Februarius”, che significa “mese della purificazione”. Per le popolazioni celtiche si trattava del periodo di inizio del mese di Anagantios, il quarto mese dell’anno celtico (anno che comincia con Samonios e la festa rituale di Samhain), costituito da 29 giorni. Ricordiamo che l’anno celtico si divideva in due stagioni: una stagione “chiara”, che cominciava a Beltane (1° Maggio), e una stagione “scura”, che iniziava a Samhain (1° di Novembre). Il calendario di riferimento è quello di Coligny, uno dei più importanti documenti archeologici di epoca gallo-romana del I secolo d.C.: si tratta di una tavola frammentata che ci rivela delle conoscenze astronomiche di cui i druidi erano in possesso, scoperta a Coligny nel 1897 (ora esposta al museo gallo-romano di Fourvière a Lione).
Tornando ad Imbolc, il suo significato si collega a quello di “lustrazione”, una purificazione che si svolgeva alla fine dell’Inverno, connessa ad un culto legato alla fecondità. In Irlanda la celebrazione di Santa Brigida in questa data ci rimanda a pensare che Imbolc si sviluppasse sotto il patronato della Dea Brigit. Questa festa prendeva un aspetto piuttosto agrario, poiché la maggior parte dei suoi rituali avevano un carattere familiare o comunitario di villaggio.
Questa ricorrenza è essenzialmente collegata ai primi timidi segnali di uscita dall’Inverno. A partire da Imbolc ogni giorno vede crescere sensibilmente un po’ di più la luce solare: è il momento in cui la vita riprende. È il momento per ringraziare la Dea per tutto ciò che è trascorso al meglio e per essere usciti vivi dal periodo passato se è stato duro. Possiamo celebrare il ritorno del Sole come elemento ciclico della Natura e del Tempo.
La Dea Brigit veniva rappresentata con l’Acqua e, dato il carattere purificante della ricorrenza, Brigit può purificarci e liberarci dalle paure dell’Inverno per poterci volgere con fiducia verso un avvenire pieno di speranza. Anche la luce della “luminosa” Belisama (altro suo nome) ci purificherà, per “iniziarci” con la sua irradiazione potente. Le prove del tempo oscuro di Samhain sono state superate e possiamo prepararci per vivere nella parte più chiara dell’anno. Imbolc è una tappa di questo cammino verso la Luce, che sarà coronato dalla festa di Beltane.
Imbolc è un periodo favorevole per fondare una Congrega, accogliere dei nuovi iniziati in un cerchio o in un gruppo, svolgere un rituale di consacrazione o di iniziazione. È un momento adatto per ricevere il proprio nome, durante una cerimonia di purificazione rituale, utilizzando un’acqua lustrale. Si possono anche fare ritualmente delle abluzioni che purificano mani, piedi e testa.
Per raccontare qualcosa di più sulla Dea Brigit, possiamo dire che questa divinità si esprime in molteplici qualità ed aspetti, in quanto madre, sposa, sorella e figlia. Spesso è comparata alla Minerva dei Romani, con cui condivide un certo numero di caratteristiche. È la dea-Madre e presiede alle arti, alla guerra, alla magia e alla medicina. È patrona dei druidi, dei bardi con il loro poetare, degli ovati con la loro divinazione e medicina e dei fabbri. In Irlanda Brigit à la figlia del Dagda, ma anche la madre, la sposa e la sorella di Lug, Dagda, Ogme, Nuada, Diancecht e Mac Oc, gli dei dei Tuatha Dé Danann. Durante la festa di Imbolc, Brigit protegge i greggi di pecore e favorisce la fecondità. Essendo Imbolc un periodo di nascite, per la venuta alla luce degli agnelli ed il loro allattamento, possiamo ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato a nascere o “rinascere” (compresi noi stessi). Brigit è una Dea Triplice, poiché include sia i tratti della Morrigan che l’aspetto della Dea Madre.
Il nome Brigit, o Brigantia (altro suo appellativo), deriva dall’antico celtico (o forse proto-celtico) “ brigantija” o “brigantis », che significa “molto alto”, “molto elevato”. L’origine viene dalla parola “Briga” (altura, fortezza) che, utilizzata come prefisso, ha prodotto numerosi toponimi nelle isole britanniche, in Gallia e nella penisola iberica. La ritroviamo anche nella composizione del nome di certe popolazioni, come i Briganti.
Gli alimenti maggiormente collegati alla festa di Imbolc sono: il burro e il latte, la crema, le crèpes (o crespelle) e il pane.
Le Candele (poi assimilate anche alla festa cristiana della Candelora) sono simbolicamente molto importanti in questo momento. La loro Luce anticipa la Luce più grande che giungerà con il ritorno del Sole. È il momento migliore per benedire le candele che ci porteranno conforto e protezione lungo tutto l’anno. Possiamo consacrare anche altri strumenti a noi utili, particolarmente i Cristalli per la protezione. La croce di Brigit, confezionata tradizionalmente con della paglia per proteggere la casa, è ugualmente in sintonia con questo momento. Questa croce evoca le croci solari comuni in numerose regioni dell’Europa pre-cristiana.
Come possiamo celebrare al meglio questa ricorrenza, sia da soli che in gruppo?
Possiamo concentrarci sulla purificazione spirituale e la liberazione dagli ostacoli per accogliere l’arrivo della Primavera e della nuova crescita.
Possiamo accendere delle candele in onore di Brigit ed invitarla ad ispirarci nelle nostre espressioni artistiche e guidarci nelle pratiche di guarigione. Per quel che riguarda le candele, possiamo anche prepararne di apposite, consacrarle, meditare con esse, utilizzarle per divinare.
Possiamo offrire dei semini agli uccelli selvatici.
Possiamo celebrare un rituale adatto di purificazione.
Possiamo pulire la nostra casa.
Possiamo passeggiare nella Natura per scoprire i suoi primi segni di “ritorno alla vita”.
Possiamo presentare, o presentarci, agli Dei e agli Elementi per ricevere un nome sacro.
Possiamo preparare la nostra acqua lustrale… e molte altre cose.
Che sia per tutti uno splendido Imbolc di purificazione e rigenerazione e, insieme alla mia benedizione, vi invio un grande abbraccio.
Lois Novo