STAGE DALLA MASCHERA NEUTRA AL CLOWN CLANDESTINO

14/06/08 13.00

Torino

Il percorso formativo “Dalla Maschera neutra al Clown Clandestino” (clown non dichiarato) ha come punti di riferimento la didattica del Clown secondo Pierre Byland e Jacques Lecoq e lo studio e l’analisi della neutralità, della tragedia e delle tecniche dell’arte di strada secondo la pluriennale esperienza dei clown dell’Oucloupo (Ouvroir de Clown Potentiel, Opificio di Clown Potenziale).
Giovanni Foresti e Paola Omodeo Zorini (clown dell’Oucloupo), conducono questo stage che si rivolge ad allievi maggiorenni fortemente motivati al lavoro sul Clown, a professionisti dello spettacolo e anche a tutti coloro che pensano di non avere alcun talento per il teatro e sono convinti di non poter imparare a recitare.
La neutralità è il punto di partenza. Il “Clandestino” è un clown in incognita che agisce, “gioca”, “recita”… senza mai svelare la propria natura di clown: il suo è un lavoro sulla verità della rappresentazione, che ha successo se il pubblico ne resta spiazzato e se a volte non capisce se è teatro o realtà.
Lo stage prevede interventi in strada. Si propone dunque di utilizzare la strada come spazio per le prove degli attori e come luogo di formazione e sperimentazione a contatto col pubblico.

Il programma di formazione si articola in diversi momenti:
- La neutralità, la maschera neutra e lo spazio teatrale, il gioco degli sguardi, la coralità, l'energia,l'ascolto.
-Tecniche di improvvisazione
- Il linguaggio del clown: il costume, il fiasco, il controtempo, la controimmagine, il disequilibrio...
- Il Clown Clandestino o Clown non dichiarato, senza naso rosso
- Le performance in strada

Verrà offerta agli allievi la possibilità di intraprendere un percorso efficace e accessibile per avviare la "ricerca del proprio Clown" e per imparare il mestiere dell'attore.

Le allieve e gli allievi dovranno portare: un abito elegante e un po’ démodé completo di giacca, cappello, scarpe, bagaglio (valigia o borsetta). Un costume che una donna o un uomo d’altri tempi avrebbero scelto per il giorno della festa, forse troppo largo o stretto: più è serio, meglio è. Per le donne è preferibile la gonna, e anche il loro costume prevede possibilmente un cappello; per gli uomini sono gradite anche cravatte e papillon.
Potrebbero inoltre essere utili abiti particolari: vigile del fuoco, monaca, prete, messo comunale, infermiere, netturbino, operaio Anas, giardiniere, operaio dell’Enel o dei telefoni, gommista, facchino, cameriere… Potrebbero essere anche utili oggetti particolari come: carrozzina per bambini o per portatori di handicap, stampelle, bicicletta, cassa da morto, oggetti ingombranti…
Si inizierà a lavorare in costume fin dal primo giorno.
I partecipanti sono invitati a portare piccoli strumenti percussivi o strumenti musicali di altro tipo.

informazioni :
+39 011 2386067

info@salaespace.it www.salaespace.it


*segnalato da Giovanni*