ARLECCHINO FRAMMASSONE

19/05/08 20.30

Teatro Gobetti, via Rossini 8 Torino

con DOMENICO BRIOSCHI,FRANCESCA CASSOTTANA, PIETRO GIAU,PAOLO SEVERINI,FIORENZO FORESTO,ROSSANA BENA, CLAUDIO BERTASSELLO

Testo a cura di Giuseppe M. Vatri
Regia di Anna Cuculo.
Tutto il XVIII secolo francese amava Arlecchino; al punto che, più
che un personaggio, era una funzione fissa nelle compagnie, come
la giovane amorosa, o il comico. Il personaggio, emigrato in Francia,
aveva perduto le caratteristiche del popolano ubriaco, trasformandosi
in un amoroso ribaldo, semplice di spirito, poltrone, facile alle
stupidaggini.
Arlecchino era alla moda, terribilmente alla moda, nelle compagnie
di fiera, come Saint Germain, e nelle nuove sale che da quelli erano
derivati a metà secolo (Théâtre des Grands Danseurs, Ambigu-Comique…).
Arlecchino, specchio della cronaca, si prestava a tutte le invenzioni,
a tutti i ruoli della società… sarebbe stato strano non ritrovarlo
Massone, mentre la Massoneria era alla moda, terribilmente alla moda
a Parigi.
Colombina (siamo arrivati alla storia) ama, riamata, il nostro spiantato
Arlecchino. Ma il padre, pensoso del suo futuro, preferisce destinarla
a un marito più solido, il ricco ma vecchio Acchiappasoldi. Arlecchino
cerca un modo per diventare ricco in fretta: scarta mestieri, professioni,
truffe... e sceglie di farsi ricevere Massone: lì, oro e denaro non
mancheranno mai. Ma Cassandro, il padre di Colombina, lo viene a
sapere e insieme con Acchiappasoldi gli tende un tranello: lo riceveranno
dei finti Massoni, per fargli passare la passione per Colombina con
una serie di spaventi diabolici. All’entrata nella loggia, Arlecchino
è accolto dai fratelli Terribili, i quali gli rivelano che i Massoni
sono amici di Cassandro e gli impongono di scegliere tra l’inferno
e la rinuncia a Colombina. Arlecchino sceglie l’inferno, ma… Ma non
diciamo il finale; sappia il lettore che ci sarà un ‘felici e contenti’.
Un intreccio tradizionale, dove le arie vaudeville sostengono i personaggi
e coloriscono il dialogo. E dove, ancora una volta, i Massoni si
trovano dalla parte dei buoni “Imparate, amico mio, che i Frammassoni
sono gente buona e onesta che fa spesso del bene e mai il male”.


informazioni :
prevendita 347.2547687

*segnalato da Anna*