8-9-12/5/2008-
con AVASA
Bodhi Avasa è un maestro illuminato che da quasi 40 anni condivide l'esperienza
del Risveglio attraverso incontri, seminari e ritiri tenuti in tutto il
mondo. Attraverso un approccio semplice e diretto Avasa ha guidato negli
anni migliaia di persone interessate a riconoscere il Sè. Da 5 anni Avasa
viaggia e tiene incontri in Italia insieme a Shakti che traduce tutti
i suoi incontri in italiano.
Shakti, che condivide il suo risveglio dal 2003, tiene sessioni private
e laboratori sull'illuminazione.
L' 8,9,12 maggio alle ore 21 ci sarà Satsang con Avasa all'Associazione
il Giardino della Vita in corso Trapani, 59. (RICHIESTO CONTRIBUTO PER
VIAGGIO E SPESE SALA 10 Eur)
Sabato 10 maggio dalle ore 10 alle ore 19 ci sarà il laboratorio di Avasa
che condurrà i partecipanti a percepire di nuovo la realtà come quando
eravamo bambini invece che concetualizzarla attraverso le maschere e i
filtri della mente. Nella mattinata ci sarà un Satsang che spiegherà la
prospettiva e il senso degli esercizi che saranno spiegati nel pomeriggio.
Ogni esercizio, pur non essendo una tecnica o una pratica da essere ripetuta
per ottenere un risultato nel tempo, è in grado di indicare direttamente
e nel momento ciò che siamo, ovvero Pura Consapevolezza.
Domenica 11 maggio dalle ore 10 alle ore 19 Shakti terrà il suo laboratorio,
una giornata in grado di svelare le nostre strategie inconscie attraverso
cui il senso di essere un me separato viene intrattenuto e in questo modo
di dissolverle nella semplice presenza del nostro essere. Attraverso un
approccio intuitivo che fa emergere i vari blocchi energetici che chiamiamo
la nostra personalità, Satsang, energy work individuali e di gruppo renderanno
evidente la nostra vera natura, Silenzio.
------------------------
Su Avasa ( più info su www.avasashakti.blogspot.com e www.avasa.net)
Nessuno ti sta tenendo fuori dal paradiso. Perchè non lo vedi? L'unica
cosa che ti tiene fuori dal paradiso è la tua insistenza a trovarlo in
un momento del futuro.
Che pezzo vuoi aggiungere a questo momento prima di vedere che questo
è paradiso? Non hai bisogno di angeli o visioni, che pezzo manca prima
che tu possa vedere che questo è tutto ciò che c'è?
Se accetti questo momento non c'è sofferenza. La soffrerenza è lì, certamente
c'è troppo coinvolgimento e identificazione con la sofferenza, ma quella
sofferenza è presente solo perchè c'è un rifiuto del momento presente.
Vedi, tutto il modo in cui la mente è costruita, è che ha un immaginario
qualcosa al suo centro, qualcosa chiamato "me". Quando vivi in accettazione
del momento, il me sparisce, il me è sempre in uno stato di continuo volere,
che sia il volere l'illuminazione o più denaro... è la stessa cosa. Conseguentemente
l'illuminazione è l'assenza del me. Ma fino a che questo volere qualcosa
di altro è presente, allora non c'è accettazione. Perchè in una piena
accettazione di questo momento, anche il concetto di questo me muore.
Quando l'attenzione è pienamente presente nel momento, il concetto di
essere qualcuno nel corpo sparisce. E intuitivamente sappiamo che è cosi.
Tutto quello che pensiamo di sapere di noi è basato sul concetto di me,
il momento in cui iniziamo a diventare presenti iniziamo a sentire l'avvicinarsi
della nostra morte. La presenza del momento è il canto del cigno del concetto
del me, il canto del cigno della fine della mente. C'è qualcosa che sa
che se accettiamo completamente il momento, il me muore. Se ci sentiamo
scivolare nel momento c'è qualcosa che si smuove in noi e inizia a volersi
proiettare fuori dal momento, nel futuro o nel passato, perchè sa che
se non lo fa muore. Il concetto di me vive constamente nel senso di irritazione
e insoddisfazione del momento altrimenti non può sopravvivere, una totale
accettazione del momento significa l'assenza del concetto di me, e nel
momento in cui il concetto di me sparisce c'è l'Uno, non c'è l'altro,
non c'è altro momento o un passato o un futuro, non ci sono altre persone,
non c'è un altro oggetto, diventi ogni cosa in quel momento, non c'è un
me, divieni il tutto.
Avasa
su Shakti ( più info www.avasashakti.blogspot.com e www.selfrecognition.blogspot.com)
Se per un istante smetti di combattere la guerra e le ingiustizie del
mondo noteresti come il tuo combattere non sia molto diverso da ciò che
dici di disprezzare.
I musulmani pensano di avere ragione, i cattolici pensano di avere ragione,
i partiti di sinistra pensano di avere ragione, quelli di destra di essere
nel giusto...cosa significa allora avere ragione e avere torto?
Pensare di essere l'unico che ha ragione è molto arrogante e di certo
fonte di conflitti.
Hai mai visto uno stormo di uccelli che deve fare una riunione per decidere
chi sta davanti? Hai mai visto i rami di un albero litigare per crescere
in una certa direzione? Se l'edera uccide un albero, quella pianta di
edera è cattiva? Se la mamma gatta divora i suoi gattini, dovrebbe essere
mandata in prigione?
Ciò che non ti piace nella guerra, nell'abuso, nel conflitto è che queste
cose danno una sensazione negativa. Osservala, stacci insieme, sii presente
a essa senza spingerla via. Non essere in conflitto con il tuo conflitto.
L'Amore è la risposta, sempre. Se ti ami pienamente così come sei non
potrai
fare altro che amare gli altri. Se ami il tuo conflitto, esso si dissolverà,
se gli permetti di essere presente senza spingerlo via. In questo dissolversi
ciò che resterà sarà ciò che è, e ciò che è sarà il riflesso di ciò che
accade in te. Non sono infatti due cose separate. Prendi ad esempio una
persona arrabbiata, che ti insulta e ti lancia bestemmie contro. Tu non
reagisci perchè ciò che vedi è solo una persona che soffre, qualcuno che
non si ama e dunque non è in pace. Se nessun altro reagisce la sua rabbia
si dissolverà e si tramuterà in lacrime.
Ora immagina che la rabbia di questa persona risuoni con la rabbia di
qualcun altro. La seconda persona sarà d'accordo e inizieranno a combattere
insieme...d'altro canto ci sarà qualcun'altro che
che penserà "questo è disgustoso, dobbiamo fare qualcosa, è necessario
sviluppare solidarietà". Un'altro partito sarà creato, un partito formato
da gente buona che vuole combattere i conflitti.
La guerra inizierà, ci sarà più conflitto, l'odio sarà condiviso.
Questo è il modo in cui le cose sono state finora. La guerra continua
ad esistere nell'umanità perchè c'è un accordo sul conflitto, che condividiamo
e ci accordiamo attraverso il nostro veleno emozionale.
Se ognuno fosse capace di dissolvere il conflitto in se stesso la guerra
non esisterebbe probabilmente per come è adesso l'umanità. Saremmo naturali,
come un albero o un uccello. Un animale uccide un altro animale, ma non
per odio. E' questione di sopravvivenza. L'amore è presente negli occhi
della gazzella, così come in quelli del leone. E' l'Amore che li muove.
Non c'è nevrosi in tutto questo.
L'umanità ha raggiunto abbastanza ricchezza per permettere a ogni forma
di stare bene e al sicuro. Ma c'è conflitto, avidità e questo si perpetuerà
fino a che il conflitto non sarà fermato. E può essere fermato solo dove
tu sei, proprio ora. Osserva il tuo conflitto, osserva come odi certa
gente o certe situazioni. Stai uccidendo te stesso attraverso un'altra
forma quando odi qualcuno, anche se stai combattendo per la pace. La rivoluzione
è possibile solo dove sei tu. La rivoluzione non significa combattere,
ma cambiare la tua prospettiva sul mondo e vederlo per ciò che è, la tua
creazione. Vedi ciò che vuoi vedere nel mondo e vedrai conflitto quando
c'è conflitto in te. Il conflitto smetterà di esistere quando tu sarai
in pace.
Nel mio mondo la gente si sta risvegliando. Spero che tu possa essere
nel mio sogno, così che io potrò essere nel tuo, come ha detto Bob Dylan.
informazioni:
Roberto Natta 335/477316, oppure:
Il Giardino della Vita (Patrizia e Paola) Associazione Culturale
corso Trapani, 59 - Torino - Tel. 011.27.66.819
*segnalato da Roberto Natta*
con AVASA
Bodhi Avasa è un maestro illuminato che da quasi 40 anni condivide l'esperienza
del Risveglio attraverso incontri, seminari e ritiri tenuti in tutto il
mondo. Attraverso un approccio semplice e diretto Avasa ha guidato negli
anni migliaia di persone interessate a riconoscere il Sè. Da 5 anni Avasa
viaggia e tiene incontri in Italia insieme a Shakti che traduce tutti
i suoi incontri in italiano.
Shakti, che condivide il suo risveglio dal 2003, tiene sessioni private
e laboratori sull'illuminazione.
L' 8,9,12 maggio alle ore 21 ci sarà Satsang con Avasa all'Associazione
il Giardino della Vita in corso Trapani, 59. (RICHIESTO CONTRIBUTO PER
VIAGGIO E SPESE SALA 10 Eur)
Sabato 10 maggio dalle ore 10 alle ore 19 ci sarà il laboratorio di Avasa
che condurrà i partecipanti a percepire di nuovo la realtà come quando
eravamo bambini invece che concetualizzarla attraverso le maschere e i
filtri della mente. Nella mattinata ci sarà un Satsang che spiegherà la
prospettiva e il senso degli esercizi che saranno spiegati nel pomeriggio.
Ogni esercizio, pur non essendo una tecnica o una pratica da essere ripetuta
per ottenere un risultato nel tempo, è in grado di indicare direttamente
e nel momento ciò che siamo, ovvero Pura Consapevolezza.
Domenica 11 maggio dalle ore 10 alle ore 19 Shakti terrà il suo laboratorio,
una giornata in grado di svelare le nostre strategie inconscie attraverso
cui il senso di essere un me separato viene intrattenuto e in questo modo
di dissolverle nella semplice presenza del nostro essere. Attraverso un
approccio intuitivo che fa emergere i vari blocchi energetici che chiamiamo
la nostra personalità, Satsang, energy work individuali e di gruppo renderanno
evidente la nostra vera natura, Silenzio.
------------------------
Su Avasa ( più info su www.avasashakti.blogspot.com e www.avasa.net)
Nessuno ti sta tenendo fuori dal paradiso. Perchè non lo vedi? L'unica
cosa che ti tiene fuori dal paradiso è la tua insistenza a trovarlo in
un momento del futuro.
Che pezzo vuoi aggiungere a questo momento prima di vedere che questo
è paradiso? Non hai bisogno di angeli o visioni, che pezzo manca prima
che tu possa vedere che questo è tutto ciò che c'è?
Se accetti questo momento non c'è sofferenza. La soffrerenza è lì, certamente
c'è troppo coinvolgimento e identificazione con la sofferenza, ma quella
sofferenza è presente solo perchè c'è un rifiuto del momento presente.
Vedi, tutto il modo in cui la mente è costruita, è che ha un immaginario
qualcosa al suo centro, qualcosa chiamato "me". Quando vivi in accettazione
del momento, il me sparisce, il me è sempre in uno stato di continuo volere,
che sia il volere l'illuminazione o più denaro... è la stessa cosa. Conseguentemente
l'illuminazione è l'assenza del me. Ma fino a che questo volere qualcosa
di altro è presente, allora non c'è accettazione. Perchè in una piena
accettazione di questo momento, anche il concetto di questo me muore.
Quando l'attenzione è pienamente presente nel momento, il concetto di
essere qualcuno nel corpo sparisce. E intuitivamente sappiamo che è cosi.
Tutto quello che pensiamo di sapere di noi è basato sul concetto di me,
il momento in cui iniziamo a diventare presenti iniziamo a sentire l'avvicinarsi
della nostra morte. La presenza del momento è il canto del cigno del concetto
del me, il canto del cigno della fine della mente. C'è qualcosa che sa
che se accettiamo completamente il momento, il me muore. Se ci sentiamo
scivolare nel momento c'è qualcosa che si smuove in noi e inizia a volersi
proiettare fuori dal momento, nel futuro o nel passato, perchè sa che
se non lo fa muore. Il concetto di me vive constamente nel senso di irritazione
e insoddisfazione del momento altrimenti non può sopravvivere, una totale
accettazione del momento significa l'assenza del concetto di me, e nel
momento in cui il concetto di me sparisce c'è l'Uno, non c'è l'altro,
non c'è altro momento o un passato o un futuro, non ci sono altre persone,
non c'è un altro oggetto, diventi ogni cosa in quel momento, non c'è un
me, divieni il tutto.
Avasa
su Shakti ( più info www.avasashakti.blogspot.com e www.selfrecognition.blogspot.com)
Se per un istante smetti di combattere la guerra e le ingiustizie del
mondo noteresti come il tuo combattere non sia molto diverso da ciò che
dici di disprezzare.
I musulmani pensano di avere ragione, i cattolici pensano di avere ragione,
i partiti di sinistra pensano di avere ragione, quelli di destra di essere
nel giusto...cosa significa allora avere ragione e avere torto?
Pensare di essere l'unico che ha ragione è molto arrogante e di certo
fonte di conflitti.
Hai mai visto uno stormo di uccelli che deve fare una riunione per decidere
chi sta davanti? Hai mai visto i rami di un albero litigare per crescere
in una certa direzione? Se l'edera uccide un albero, quella pianta di
edera è cattiva? Se la mamma gatta divora i suoi gattini, dovrebbe essere
mandata in prigione?
Ciò che non ti piace nella guerra, nell'abuso, nel conflitto è che queste
cose danno una sensazione negativa. Osservala, stacci insieme, sii presente
a essa senza spingerla via. Non essere in conflitto con il tuo conflitto.
L'Amore è la risposta, sempre. Se ti ami pienamente così come sei non
potrai
fare altro che amare gli altri. Se ami il tuo conflitto, esso si dissolverà,
se gli permetti di essere presente senza spingerlo via. In questo dissolversi
ciò che resterà sarà ciò che è, e ciò che è sarà il riflesso di ciò che
accade in te. Non sono infatti due cose separate. Prendi ad esempio una
persona arrabbiata, che ti insulta e ti lancia bestemmie contro. Tu non
reagisci perchè ciò che vedi è solo una persona che soffre, qualcuno che
non si ama e dunque non è in pace. Se nessun altro reagisce la sua rabbia
si dissolverà e si tramuterà in lacrime.
Ora immagina che la rabbia di questa persona risuoni con la rabbia di
qualcun altro. La seconda persona sarà d'accordo e inizieranno a combattere
insieme...d'altro canto ci sarà qualcun'altro che
che penserà "questo è disgustoso, dobbiamo fare qualcosa, è necessario
sviluppare solidarietà". Un'altro partito sarà creato, un partito formato
da gente buona che vuole combattere i conflitti.
La guerra inizierà, ci sarà più conflitto, l'odio sarà condiviso.
Questo è il modo in cui le cose sono state finora. La guerra continua
ad esistere nell'umanità perchè c'è un accordo sul conflitto, che condividiamo
e ci accordiamo attraverso il nostro veleno emozionale.
Se ognuno fosse capace di dissolvere il conflitto in se stesso la guerra
non esisterebbe probabilmente per come è adesso l'umanità. Saremmo naturali,
come un albero o un uccello. Un animale uccide un altro animale, ma non
per odio. E' questione di sopravvivenza. L'amore è presente negli occhi
della gazzella, così come in quelli del leone. E' l'Amore che li muove.
Non c'è nevrosi in tutto questo.
L'umanità ha raggiunto abbastanza ricchezza per permettere a ogni forma
di stare bene e al sicuro. Ma c'è conflitto, avidità e questo si perpetuerà
fino a che il conflitto non sarà fermato. E può essere fermato solo dove
tu sei, proprio ora. Osserva il tuo conflitto, osserva come odi certa
gente o certe situazioni. Stai uccidendo te stesso attraverso un'altra
forma quando odi qualcuno, anche se stai combattendo per la pace. La rivoluzione
è possibile solo dove sei tu. La rivoluzione non significa combattere,
ma cambiare la tua prospettiva sul mondo e vederlo per ciò che è, la tua
creazione. Vedi ciò che vuoi vedere nel mondo e vedrai conflitto quando
c'è conflitto in te. Il conflitto smetterà di esistere quando tu sarai
in pace.
Nel mio mondo la gente si sta risvegliando. Spero che tu possa essere
nel mio sogno, così che io potrò essere nel tuo, come ha detto Bob Dylan.
informazioni:
Roberto Natta 335/477316, oppure:
Il Giardino della Vita (Patrizia e Paola) Associazione Culturale
corso Trapani, 59 - Torino - Tel. 011.27.66.819
*segnalato da Roberto Natta*