VISTA E SUONO 09

Cherasco (CN), centro storico

22/05/09 18.00-24/05/09 20.00

Con a cura di Emanuela Genesio ed Iginio De Luca
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Avvicinare l'arte alle persone e le persone all'arte. Il progetto nasce nel rispetto dei luoghi di storia e nell'apertura alla creatività contemporanea, alla ricerca di quella conoscenza emozionale che la fruizione dell'arte, nel suo interpellare sensi e intelletto, regala.
Invitati a lavorare in sinergia con la città, i giovani artisti dell'Accademia Albertina e dell’Istituto Europeo di Design di Torino, realizzano opere che si innestano sul tessuto urbano di Cherasco. Volti ingranditi, muri parlanti, ombrelli ricamati, botole ed alberi sonori, stratificazioni alimentari, cartoline atipiche, video e performance interattive, animano per tre giorni la vita del centro storico con immagini inedite e suoni nuovi.

1.
ARTISTI: Francesca Cirilli, 29/07/1982, Viareggio (LU)
Marco Mattio, 21/05/1983, Torino
Nadia Pugliese, 11/04/1981, Torino
Stefania Rota, 3/10/1984, San Daniele del Friuli (UD)
LUOGO: Chiesa di San’Iffredo
TITOLO: BOÎTE NOIRE
DESCRIZIONE TECNICA
Performance e installazione; cubo di plexiglass nero su piedistallo, webcam, computer e stampante, impianto audio, macchina per sottovuoto
OPERA
La Boîte Noire è la scatola nera dei ricordi, contiene le memorie di Cherasco e dei cheraschesi e le combina insieme creando una memoria collettiva. I ricordi di persone diverse si fondono, mescolandosi con informazioni oggettive sui luoghi: gli Io soggettivi si fondono nell’Io collettivo e portano al superamento dei limiti delle singole personalità. La Boîte Noire si attiva con il passaggio della mano di una persona: il sistema genera una combinazione casuale di memorie e ricordi sottoforma di frasi, che convivono su uno stesso foglio di carta, come piccoli tasselli di una struttura enorme, quella rappresentata dalla memoria collettiva. L’inedito accostamento di memorie individuali creerà relazioni nuove e reti sconosciute tra ricordi e visioni relative ai luoghi.


2.
ARTISTA: Nefertari Di Cianni, 05/09/1987, Mondovì (CN)
TITOLO: Travolti
LUOGO: Portici di Piazza Umberto I
DESCRIZIONE TECNICA
Fotografie digitali stampate a colori su strisce di banner
OPERA
I portici del centro storico della città ospitano tra le arcate i volti di coloro che ne percorrono le vie ogni giorno. La trama della loro pelle è composta da immagini sovrapposte (muri, materiali comuni come la iuta, ecc.) a sottolineare la coincidenza tra gli strumenti del vivere quotidiano, i luoghi e il proprio ritratto. Composti da strisce separate, queste icone sbarrano la strada ai passanti obbligati a sfondarle per andare oltre.


3.
ARTISTA: Damiano Fenoglio, 22/01/1988, Mondovì (CN)
TITOLO: tanatofobia urbana

LUOGO: Chiesa di San Gregorio, nicchia 2
DESCRIZIONE TECNICA
Video. Proiezione su pannello in forex bianco
OPERA
Una riflessione sulla religione come risposta alla paura della morte. Situato al posto della pala d’altare, il video si presenta sottoforma di dittico in cui corpi dalla valenza universale si vestono di simboli cari all’iconografia cristiana. Quasi immobili, non posseggono occhi per guardare, ma doppie mani che oscurano la vista.


4.
ARTISTA: Viktorija Ivanauskaitė, 29/10/1980, Šiauliai Lituania.
TITOLO: Dietro ai muri
LUOGO: Porta murata di via Monte di Pietà, n. 19-21
DESCRIZIONE TECNICA
Installazione sonora. Casse audio inserite nel muro
OPERA
Ognuno di noi vive una doppia vita, quella pubblica e quella privata, delle azioni quotidiane e del pensiero. La vita invisibile, composta di suoni, rumori, voci, sta dietro ai muri. Ciò che si trova davanti ai nostri occhi, la facciata, può mostrare o nascondere i segni che ci rappresentano. Una delle porte murate di Cherasco svela per qualche giorno i segreti nascosti al suo interno, raccontando speranze, sogni, piccole cose custodite nell’intimità del quotidiano.


5.
ARTISTA: Sofia Mazziotta, 21/05/1988 Savigliano (CN)
TITOLO: Mutevole scorrere
LUOGO: Chiesa di Sant’Iffredo
DESCRIZIONE TECNICA
Video. Proiezione su pavimento
OPERA
Lo stretto legame tra passato e presente si manifesta nel farsi e disfarsi della scrittura. Gli eventi del passato (a tratti contraddittori e frammentari) lasciano segni indelebili nella vita delle città, imprimendosi sulla carta, uno dopo l’altro. Le leggende secondo cui il Diavolo avrebbe costruito Cherasco, l'assedio dei francesi, le medaglie al valore (militare e merito civile), la vita urbana ei dati privati e intimi delle persone che vivono nella città sono segni destinati a fondersi, ad elidersi a vicenda per poi rinascere come una Fenice.


6.
ARTISTA: Simone Prone, 08/08/1977, Pinerolo (TO)
TITOLO: sette cartoline
LUOGO: piazza Umberto I, Ufficio Turistico
DESCRIZIONE TECNICA
Stampe digitali in formato cartolina
OPERA
La rielaborazione grafica di cartoline d’epoca suggerisce sguardi alternativi al paesaggio urbano contemporaneo. Anche attraverso i titoli, una riflessione su temi e problematiche attuali: difesa ambientale TAPPETO VERDE, diritti civili LIBERO STATO IN LIBERA CHIESA, fonti energetiche sicure NON HO ENERGIA DA VENDERE, impatto ambientale limitato IMPARA DAGLI ALBERI, valorizzazione del patrimonio artistico DAMMI OSSIGENO, sostegno alle famiglie GRANDE NIDO ROSSO, sicurezza alimentare MADRE CHIOCCIOLA.


7.
ARTISTA: Ana Rebordão, 07/05/1986, Lisbona Portogallo
TITOLO: Come speranza
LUOGO: Chiesa di San Gregorio, nicchia 1
DESCRIZIONE TECNICA
Performance e video
OPERA
Una rilettura dell’iconografia cristiana sulla figura di San Gregorio. È l’artista a spiegarne chiaramente il senso: “rivelo la rottura di un tempo senza tempo attraverso il gesto, ricreando corpi che si esprimono grazie ad azioni e voci sospese nell’iconografia cristiana. Nel mio immaginario simbolico si producono storie filtrate che guidano l’osservatore fino alla luce espressa da questi spiriti dipinti. Espongo nella Chiesa di San Gregorio un’opera che porta ispirazione dalle immagini presenti nell’altare principale.
Io sono la stessa materia del Santo e, come lui, offro ritualmente un banchetto che occupa uno spazio. Ho un pane stretto al mio seno, lo distruggo, lo mastico e formo un altro corpo esterno a me. Il suono presente è un sussurrare della colomba all’orecchio del Santo: confessioni, tratti da alcuni passi della Bibbia, di una specie animale sacrificato”.


8.
ARTISTA: Mihaela Slav, 24/04/1977, Constanta Romania
TITOLO: Geologie alimentari
LUOGO: Chiesa di San Gregorio, nicchia 3
DESCRIZIONE TECNICA
Installazione: contenitori in vetro, lumache, baci di Cherasco, vini delle Langhe, alimenti diversi
OPERA
Come la stratificazione della vita intima genera l’individualità della persona, così la stratificazione delle individualità genera la vita sociale di un popolo. Gli alimenti tipici della zona delle Langhe, e di Cherasco in particolare, si sommano andando a formare una sorta di mappa del metabolismo del territorio, dei corpi (che quel cibo inghiottono) e del paesaggio (che quel cibo producono). L’alimentazione diventa in tal modo metafora e transustanziazione per il corpo della storia sociale urbana.


9.
ARTISTA: Elena Tortia, 26/09/1987, Torino
TITOLO: Ripari
LUOGO: portici di piazza Umberto I
DESCRIZIONE TECNICA
Installazione sonora. Ombrelli ricamati e casse audio
OPERA
Quattro ombrelli appoggiati a terra riportano i disegni ricamati delle piante di abitazioni cheraschesi. Ogni ombrello nasconde voci e suoni registrati tra le mura abitate. L'ombrello è un riparo, un oggetto che ci protegge dalla pioggia e dal sole, un filtro dall’esterno, un’isola con confini più o meno labili. Così inteso, ci accompagna nel recupero poetico del vissuto intimo e familiare che dalla forma chiusa e protetta si diffonde nel fuori, nell'altro da sé.

10.
ARTISTA: Marta Valsania, 08/03/1985, Carmagnola (TO)
TITOLO: Bocche di lupo
LUOGO: Portici di Piazza Umberto I
DESCRIZIONE TECNICA
Installazione sonora. Sedie e casse audio nascoste dietro le botole.
OPERA
Voci di persone anziane leggono racconti relativi a personaggi cheraschesi che la memoria popolare ha condotto fino ai giorni nostri e che qualcuno ha voluto conservare trasponendoli in testo scritto prima che venissero del tutto dimenticati. In questo modo, quella che all’apparenza sembra essere la conclusione di un ciclo diventa un nuovo inizio. L’opera si presenta infatti come un tentativo per riavviare quel meccanismo di trasmissione orale della cultura popolare e delle proprie radici che nel corso del tempo è andato scomparendo.




11.
ARTISTA: Laura Virgilio, 29/07/1973, Sassari
TITOLO: Memorie sonore
LUOGO: platani del Castello Sforzesco
DESCRIZIONE TECNICA
Installazione sonora. Casse audio nascoste negli alberi.
OPERA
La figura dell'albero è verticale. Le radici saldamente ancorate nella profondità della terra, si alzano verso l’infinito del cielo. Come l’uomo si nutre della memoria, così l’albero si nutre dei succhi della terra. Dalla singola unità alla collettività della società, una sorta di “viale” che si fa carico delle esperienze di tutti e d’ognuno, anche delle più dolorose. “Il dolore ti invade, toccando ogni tua piccola venatura – dice l’artista – Come un tarlo che intacca la tua corteccia, tocca ogni angolo dentro di te. Puoi solo sentire il dolore, resistergli e sopportarlo. Ma poi, arriva il sollievo, il risveglio, la rinascita. L’assenza del dolore permette di pensare, agire. Puoi urlarlo, raccontarlo, esternarlo. Far sentire la sua voce, il suo suono”.



Informazioni: 22/23/24 maggio 2009
CHERASCO (CN)
Centro storico

I N A U G U R A Z I O N E
venerdì 22 maggio ore 18,00
Sala del Consiglio – Palazzo Comunale

Orari San Gregorio e Sant’Iffredo
9 - 13 e 15 - 20

I N G R E S S O L I B E R O


*segnalato da maya*

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