psicogenealogia l'inconscio vincolo e possibilità

orvieto casa laboratorio il cerquosino

08/05/2009 08:05-10/05/2009 10:09

Con Antonio Bertoli

Ci sono intrecci e relazioni, influenze, che collegano un individuo anzitutto alla sua famiglia, in secondo luogo alla società in cui nasce e alla cultura di cui fa parte, e in terzo luogo alla specie biologica cui appartiene, al pianeta e al cosmo intero. Pur conoscendo questo dato di fatto, consideriamo invece i problemi solo in relazione alla persona che ne soffre, come se fossero delle entità autonome e se una persona fosse isolata da tutto il resto. Cosí l’insoddisfazione, l’impossibilitá di buoni rapporti, i problemi di lavoro, di coppia, la depressione, le malattie fisiche, tutto viene preso a se stante, come singolo e specifico problema di una persona, della sua singola vita e biografia. Eppure questo individuo ha una famiglia, appartiene a una cultura e a una societá, appartiene a una specie biologica: c’è una relazione stretta e inequivocabile tra tutte queste entitá, una relazione sistemica che determina ciascuna di esse e in particolar modo la vita del singolo individuo, e quindi tutti i problemi che lo affliggono. Queste relazioni sono inconsce e proprio per questo difficilmente individuabili, ma portarle a livello di coscienza è indispensabile per uscire dal circolo vizioso del malessere, delle cose che non vanno e della stessa malattia fisica: come diceva Jung, infatti, “tutto ció che non sale a livello di coscienza diventa destino”. La comprensione e la risoluzione di qualsiasi problema comporta quindi sempre un lavoro a ritroso, dalla persona che ne soffre ai suoi genitori e poi ai nonni e poi ai bisnonni, e da questi ai contesti culturali e sociali in cui hanno vissuto, mettendo tutto ció in relazione al tipo di problema (fisico o emozionale, mentale, corporale, ecc.), per enuclearne il conflitto scatenante di base. L’esperienza biografica è certamente un dato fondamentale, ma lo è quanto le cause inconsce (individuali, familiari, socioculturali) che la determinano e la spingono verso una direzione anzi che un’altra. Lo studio specifico sulla persona e sulla sua provenienza si può definire “transgenealogia” e “psicogenealogia”, ed è in sostanza lo studio dell’albero genealogico per evidenziare e analizzare le modalità di strutturazione dell’individuo e delle sue caratteristiche nell’arco delle generazioni. Si tratta di un albero genealogico che non ha nulla o poco a che vedere con il genosociogramma o la genealogia comunemente intesa, perché prende in considerazione tutti gli aspetti rilevanti dell’esperienza individuale e la tipologia specifica dei suoi problemi, affrontati dal triplice punto di vista della psicogenealogia, della nuova medicina e della cosiddetta “Biologia totale”, nella convinzione che l’albero genealogico sia alla base di qualsiasi nevrosi, ossessione e malattia che ci affligge (tutti ereditiamo un’impronta psicologica che ci pesa addosso come una trappola che non siamo coscienti di possedere, e proprio da qui nascono quei conflitti che si traducono in malattia fisica o malessere psicologico). La grande potenza dell’inconscio risiede nel determinare tali conflitti, ma se l’inconscio è potente nel malessere è altrettanto potente nel benessere (di qui il titolo dello stage, il vincolo e la possibilitá al contempo): oltre la presa di coscienza, che rappresenta di per sé giá il 70% della “guarigione”, l’inconscio necessita di una nuova informazione per non tornare a ripetere o a radicalizzare ció che ha imparato nel corso delle generazioni. È proprio qui che interviene l’atto poetico come momento finale risolutivo, in quanto unico linguaggio che l’inconscio è in grado di recepire: un’azione artistica, poetica, che ristabilisce un equilibrio, radica una nuova informazione e ci incammina verso la nostra vera e unica strada senza piú incorrere negli errori di sempre. La poesia, infatti, non è altro che l’acqua del nostro pozzo interiore, quell’acqua che da sempre ci disseta ma in cui abbiamo costantemente paura di annegare.

Antonio Bertoli, poeta e scrittore, uomo di teatro e performer, si occupa da sempre di poesia e di arte e della loro interazione con la societá, la conoscenza e la vita. Dopo Gurdjef e la scuola di autoconoscenza di Silo, incrocia la psicanalisi, si laurea sulle avanguardie storiche del Novecento, dirige teatri, fonda City Lights in Italia, pubblica libri, dirige collane editoriali, lavora per circa 15 anni con Alejandro Jodorowsky (teatro, poesia, letteratura, esposizioni, stages di psicomagia e tarocco), collabora con F.Arrabal, L.Ferlinghetti, L.Anderson, J.Baudrillard, D.Dumas e vari esponenti della cultura, della transgenealogia e dell’arte contemporanea. Esperto di Tarocco da circa 40 anni, conduce stages di psicogenealogia e di tarocco in Italia e all’estero.

*segnalato da barbara colombo*